La stagione ideale per esplorare la Tunisia si colloca in primavera (aprile/maggio) o autunno (ottobre/inizio novembre), periodo durante il quale le temperature si mantengono moderate, i siti storici non sono affollati e si può godere appieno del Mediterraneo.

La moneta in circolazione si chiama dinaro tunisino e  1 euro equivale a circa 3, 35 dinari.

Vi suggerisco di assaggiare piatti come l’Ojja, una pietanza a base di uova rivolta arricchita con harissa (salsa piccante), aglio, peperoni dolci, che spesso viene servito a pranzo, e che mi ricorda tanto un iatto che mi cucinava mia nonna, sebbene meno piccante;  il Lablabi, una zuppa semplice con pane raffermo, ceci umidi , pomodori secchi e l’insostituibile harissa. E’ un piatto che personalmente non amo, ma va provato.

Per quanto riguarda il piatto tradizionale berbero più popolare, si tratta del Tajine, una grande frittata con spinaci, carne o pollo e la miscela giusta di spezie. Durante i pasti, non mancheranno mai olive, insalata mechueya ( una salsa a base di peperoni grigliati), harissa e insalata tunisina, che i ristoranti tendono a servire, sempre come antipasto, compreso nel prezzo.

Dopo il pasto, è comune servire dolci come la Samsa e l’Halva insieme al tè, ma ci sono anche deliziosi gelati al pistacchio; tra le specialità da non perdere c’è anche il Djamilah, una torta con mandorle, noci e miele, servita con glassa di zucchero.

Se desiderate avere una panoramica dei piatti tradizionali vi invito a leggere la pagina “cosa mangiare”

Infine ricordo  che in Tunisia l’uso di alcol è limitato, ma è comunque possibile trovare vino, birra e altri liquori in molti ristoranti e supermercati.

Certo, ma deve essere munito di passaporto vaccinale, antirabbica e titolazione anticorpale, (necessaria per il rientro in Italia), oltre che un di certificato di buona salute rilasciato non più di 48 h. prima della partenza.